“Il vero guaio della guerra moderna è che non dà a nessuno l’opportunità di uccidere la gente giusta.”

Per titolare questo intervento siamo ricorsi ad una considerazione di Ezra Pound, poiché la domanda che molti si fanno in queste ultime settimane è: linvasione dell’Ucraina era necessaria?

E premettiamo subito che non approviamo il comportamento di Vladimir Vladimirovič Putin.

Joe Lauria, redattore capo di Consortium News ed ex corrispondente delle Nazioni Unite per il Wall Street Journal, il Boston Globe e numerosi altri giornali, tra cui The Montreal Gazette e The Star of Johannesburg, sostiene che gli Stati Uniti avrebbero potuto facilmente impedire l’azione militare russa.

Meglio sarebbe stato fermare l’intervento della Russia nella guerra civile ucraina facendo tre cose:

  1. forzare l’attuazione degli accordi di pace di Minsk di 8 anni fa.

  2. sciogliere le milizie ucraine di estrema destra.

  3. coinvolgere la Russia in seri negoziati su una nuova architettura di sicurezza in Europa.

Ma non è stato così.

Gli Stati Uniti possono ancora porre fine a questa guerra attraverso una seria diplomazia con la Russia. Ma non lo farà. Antony Blinken (Segretario di Stato sotto l’amministrazione Biden a partire dal 26 gennaio 2021) ha rifiutato di parlare con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Invece, il Presidente Biden ha annunciato il 16 marzo scorso altri 800 milioni di dollari in aiuti militari [ https://www.nytimes.com/2022/03/16/us/politics/us-ukraine-weapons-drones.html ] per l’Ucraina, lo stesso giorno in cui è stato rivelato [ https://www.ft.com/content/7b341e46-d375-4817-be67-802b7fa77ef1 ] che Russia e Ucraina stavano lavorando a un piano di pace in 15 punti. Non è mai stato più chiaro di così che gli Stati Uniti cercassero questa guerra e volessero che continuasse.

La “legalità” della guerra

Erodoto sosteneva che: «In pace i figli seppelliscono i padri, mentre in guerra sono i padri a seppellire i figli.» Non a caso la tradizione occidentale delle leggi di guerra è stata stabilita nella antica Grecia, dove è stato decretato che [ https://www.historynet.com/making-rules-war/#:~:text=Among%20the%20Greek%20common%20laws,treaties%2C%20truces%20and%20other%20agreements. ] :

  • La guerra dovrebbe essere dichiarata apertamente e avere una causa legittima se ci si aspettava il favore degli dei.

  • Una parola promessa deve essere mantenuta. Giuramenti, giurati agli dèi e accompagnati da sacrificio o libagioni, trattati garantiti, tregue e altri accordi.

Qualche decennio dopo Aristotele (Politica, libro 7) scriveva : «Lo scopo proprio dell’esercizio nell’addestramento militare non serve agli uomini per rendere schiavi coloro che non meritano la schiavitù, ma perché prima essi stessi evitino di diventare schiavi degli altri.»

Roma sviluppò un concetto di “giusta causa” per la guerra, come respingere un’invasione o rappresaglia per un saccheggio, codificato da Cicerone nel De Officiis (Sui doveri o sugli obblighi) nel 44 a.C. In alcuni momenti dell’era romana i sacerdoti erano tenuti a ritualmente dichiarare una guerra giusta, ma questa sembra essere caduta in disgrazia una volta che la Repubblica è diventata un Impero. Giulio Cesare, per esempio, è noto per aver ignorato i requisiti di una guerra giusta.

In epoca cristiana, la teoria della guerra giusta fu sviluppata da San Tommaso d’Aquino nel XIII secolo a partire da scritti precedenti di sant’Agostino, vissuto nel IV e V secolo. Nella Summa Theologica Tommaso d’Aquino scrive che una guerra è giusta quando è comandata da un sovrano, quando si vendica del male per punire i malfattori e con lo scopo di raggiungere la pace:

«Affinché una guerra sia giusta, [ https://www.newadvent.org/cathen/08571c.htm ] sono necessarie tre cose. In primo luogo, l’autorità del sovrano per comando del quale deve essere condotta la guerra. Perché non è affare di un privato dichiarare guerra, perché può chiedere al suo superiore la riparazione dei suoi diritti al tribunale.

Una guerra giusta è solita essere descritta come quella che vendica i torti, quando una nazione o uno Stato deve essere punito, per essersi rifiutato di riparare i torti inflitti dai suoi sudditi, o di ripristinare ciò che ha sequestrato ingiustamente.

La vera religione considera pacifiche quelle guerre che non sono condotte per motivi di ingrandimento o crudeltà, ma con l’obiettivo di assicurare la pace, di punire i malfattori e di elevare i buoni. […] La passione per infliggere danni, la crudele sete di vendetta, uno spirito in-pacifico e implacabile, la febbre della rivolta, la brama di potere e cose simili, tutte queste cose sono giustamente condannate in guerra.»

L’era moderna

La Chiesa cattolica romana aderisce ancora alla teoria della guerra giusta di Agostino, sebbene sia stata sottoposta a pressioni per allontanarsene.

Fino alle Convenzioni dell’Aia del 1899 [ https://ihl-databases.icrc.org/ihl/INTRO/195 ] e del 1907, il Codice Lieber [ https://en.wikipedia.org/wiki/Lieber_Code ] firmato nel 1863 da Abraham Lincoln stabiliva le regole di condotta durante la guerra per le nazioni occidentali, ad esempio per quanto riguarda il trattamento di spie, disertori e prigionieri. Conteneva probabilmente il primo divieto di stupro durante la guerra. Le Convenzioni dell’Aia elaborarono ulteriormente le leggi di guerra, e includevano procedure per gli stati per dichiararsi guerra l’un l’altro.

Tuttavia fu solo con la Carta delle Nazioni Unite del 1945 che questo potere di dichiarare guerra fu limitato a due casi specifici. Il primo è l’invocazione dell’articolo 51 della Carta, il diritto all’autodifesa, e il secondo è attraverso l’autorizzazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Fu così abrogato il diritto di un sovrano di dichiarare guerra, dall’antichità, passando per il medioevo e il tempo moderno.

Volodymyr Zelensky

Ciò nonostante, come diceva Sir Winston Churchill: «In guerra non devi riuscire simpatico: devi soltanto avere ragione.» e non a caso il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, salutato come un supereroe virtuale dai media occidentali, ha oscillato tra l’apertura a negoziare un accordo di pace con la Russia e la richiesta alla NATO di “chiudere i cieli” sopra l’Ucraina, e se si stabilisce una no-fly zone, certamente al fine di far rispettare quella no-fly zone, si dovranno ingaggiare aerei russi. Ancora una volta, quindi, questo ci metterebbe in guerra con la Russia. Insomma Zelensky pur di salvare il suo paese sembra disposto a rischiare di mettere in pericolo il mondo intero.

Le trattative di pace

Queste assomigliano a un peripatetico caravanserraglio in cui sembra regnare una grande volontà a differire, anteporre, nicchiare. I protagonisti danno poi l’impressione di partecipare a una rappresentazione teatrale: i delegati russi tutti rigorosamente in abiti civili; quelli ucraini parrebbe vogliano dare l’idea d’essere appena usciti da una trincea o rifugio antiaereo, tanto il loro look appare casual con il militare che ostenta ancora la tenuta mimetica. Le barbe sono lunghe, ma visibilmente ben curate.

I mezzi d’informazione

Questi devono portare avanti una linea adeguata alla parte che si sostiene. Non sono più uno strumento per la conoscenza informativa; si trasformano in soggetti per la propaganda: creando o modificando ad hoc alcune notizie, che garantiscono la propria linea d’azione. Ma se in Italia viviamo un’anomalia dove, per esempio, molti giornalisti alla conferenza di fine anno del 22 dicembre 2021 si sperticano in battimani “stile Corea” prima, durante e dopo l’incontro con il Presidente del consiglio Mario Draghi [ https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/22/gli-applausi-a-draghi-in-stile-corea-di-molti-giornalisti-alla-conferenza-di-fine-anno-battimani-prima-durante-e-dopo-lincontro/6435097/ ], negli USA il settimanale Newsweek, del 22 marzo 2022, in un articolo intitolato [ https://www.newsweek.com/putins-bombers-could-devastate-ukraine-hes-holding-back-heres-why-1690494 ] “I bombardieri di Putin potrebbero devastare l’Ucraina ma si sta trattenendo. Ecco perché.” chiarisce come al di là dell’Atlantico hanno sostenuto la guerra in Ucraina.

Senza di questa guerra Washington non potrebbe tentare di distruggere l’economia russa, orchestrare condanne a livello mondiale e guidare un’insurrezione per far sanguinare la Russia. Tutto parte da un tentativo di far cadere il suo governo.

Joe Biden ora non ha lasciato dubbi sul fatto che sia vero.

Il Presidente USA Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti ha confermato (con una sorta di lapsus freudiano, ovvero lo scivolone sulla buccia dell’inconscio.) quanto riportato da molti mass-media dall’inizio di Russsiagate nel 2016 [ https://consortiumnews.com/2022/03/28/caitlin-johnstone-re-visiting-russiagate-in-light-of-the-ukraine-war/ ], secondo cui l’obiettivo finale degli Stati Uniti è rovesciare il governo di Vladimir Putin.

«Per l’amor di Dio, quest’uomo non può rimanere al potere!», ha detto Biden sabato 26 marzo 2022 al Castello Reale di Varsavia. La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato si sono dati da fare per spiegare l’osservazione di Joe Biden. Ma è troppo tardi.

Enzo Trentin

E-mail: accademiadegliuniti@goldnet.pro

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