Oggi ho firmato il manifesto del 25 aprile 2020

Jonah Goldberg nel suo libro, “Il Fascismo Liberale”, scrive tra l’altro: «…la Rivoluzione Francese fu la prima rivoluzione totalitaria, la madre del moderno totalitarismo, e il modello spirituale per la rivoluzione italiana fascista, la rivoluzione nazista tedesca e la rivoluzione comunista russa. È stata avviata come una rivolta nazionalista-populista e fu guidata e manipolata da un’avanguardia intellettuale determinata a sostituire il cristianesimo con una religione politica che glorificasse “il popolo”, consacrando l’avanguardia rivoluzionaria come loro sacerdoti e riducendo i diritti degli individui

Queste sono le parole e i concetti che hanno guidato la redazione d’innumerevoli miei articoli (ho perso il conto degli anni in cui sono stati pubblicati) che invocavano, per l’indipendentismo veneto, la redazione di un innovativo progetto politico-istituzionale, oltre ad evidenziare la necessità di risolvere la questione etico-morale.

Il 25 aprile 2020 –  Anno Domini Covid-19 – sembra aver finalmente acquisito IL PRIMO PASSO per materializzare questa necessità con la pubblicazione del “MANIFESTO DEL 25 APRILE – Nuova Costituente: a difesa dei territori – Democrazia, libertà, federalismo”.

Tra i firmatari compaiono [vedere qui: http://citywi.it/?page_id=212  ] molti nomi che dovrebbero essere garanzia di un risultato finale che risulti – tra l’altro – finalizzato all’esercizio della democrazia diretta (di facile e tempestiva attuazione, e senza assurdi vincoli burocratici) come deterrente alle possibili devianze del potere delegato.

Voglio ricordare a me stesso che i lavori della Costituente italiana avrebbero dovuto avere una durata di otto mesi, con una possibile proroga di non oltre quattro mesi. Tale termine era a contarsi dalla prima seduta del 25 giugno 1946 e scadeva, quindi, il 24 febbraio 1947. Si fece allora uso della facoltà di proroga con legge costituzionale e il termine fu spostato al 24 giugno del 1947. Il nuovo termine si rivelò comunque insufficiente e una nuova legge costituzionale approvata dalla stessa Assemblea Costituente lo spostò ulteriormente al 31 dicembre 1947. I lavori furono disciplinati dai Regolamenti della Camera pre-fascisti, ma con varianti ammesse dalla Presidenza in considerazione della specificità dell’oggetto. Infine, non mi risulta che tra i “padri costituenti” ci fossero esponenti fascisti.

Orbene, le fasi storiche dello Stato italiano hanno dimostrato come, via via nel tempo, alcuni repubblicani lavorarono per la monarchia sabauda, certi liberali sono diventati fascisti, così come anni dopo molti fascisti diventarono comunisti e democristiani. Più di recente allo stesso disinvolto modo alcuni federalisti sono diventati statalisti. Poiché, come diceva Ennio Flaiano: «Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore.» Spero di non dovermi pentire d’aver posto, oggi 26 aprile 2020, la mia firma in calce al form di cui al link sopra indicato.

Enzo Trentin

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